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Vita in bianco e nero

VITA IN BIANCO E NERO (Mista - 50x70 – 2015)

“Coloro che subiscono violenze, vivono la loro vita in bianco e nero …

E le rose, spesso, sono ambasciatori carichi di spine …“ (Alberto Mesiano)

“Volevo iniziare a raccontare la mia storia con “c’era una volta” ma...guardare indietro fa male, rivivere tutto quello che ho passato prima, durante e dopo soprattutto se colui che credevi fosse la persona con la quale vivere la vita non solo ti ha distrutto moralmente ma anche economicamente.

Inizio quindi da una frase o meglio da un quadro che dice tutto di una vita vissuta a metà perché è così che si vive...”a metà” “in bianco e nero”, senza colori, non puoi mai essere te stessa con una persona che comanda la tua vita perché per prima cosa devi pensare che ciò che stai pensando, facendo, dicendo non possa essere motivo di disturbo per chi ti sta vicino.

Mi ritengo una persona intelligente di testa, purtroppo non ho titoli di studio ma mi sono sempre interessata a tutto, al sapere, al conoscere, agli altri, al volontariato … eppure ... è così, ho annullato la mia personalità …. È colpa mia? Sì certo, ma dico anche che è colpa delle circostanze e di una mancanza di appoggi famigliari e di conoscenza sul tema (il mio risveglio è iniziato una decina di anni fa!)

Ci si conosce da ragazzi, perdo la persona per me più importante nella vita, colui che mi ha cresciuta e che mi ha amata – il nonno, ritorno a vivere quotidianamente in una famiglia che non sento assolutamente mia, intanto il rapporto va avanti, la morte del padre e...lui che si sente più onnipotente che non sta con me per amore ma...come scoprirò poi dai documenti presentati al tribunale ecclesiastico lo fa solo perché sono una brava ragazza e “un capitale su cui mettere le mani” (che ho perso tutto!) . Ci si sposa e …. piano piano tutto cambia o meglio tutto viene fuori ancora di più. Lui, il padrone, nulla si muove se non è d’accordo. Non dico che non sia importante la condivisione dei propri voleri ma non deve mai essere a senso unico.

Comunque la vita va avanti, il lavoro, una figlia, io che lascio il lavoro, il benessere e poi un’altra figlia e nel frattempo e durante …

Nel frattempo, nel frattempo non ti accorgi o meglio, non vuoi sentire quella morsa che ti stringe la gola e ti toglie il respiro, il sorriso, la voglia di vivere.

Durante è sempre più forte la paura, la paura di sbagliare di dire il tuo pensiero, di fare qualcosa perché lui minaccia, minaccia sempre, su ogni cosa, sulla casa di merda (dei miei nonni e che adesso è diventata sua all’asta), minaccia sui figlia di lasciarmi sola con loro, minaccia sugli animali domestici che amo tantissimo, minaccia di lasciarmi senza un soldo, minaccia …. e intanto io soffro ho paura ma come faccio a contrastare il suo essere? Non si capisce il male che fa la violenza psicologica che è devastante, davvero devastante. La violenza psicologica non solo la faceva nel piano pratico tenendo lui tutti i codici dei conti correnti anche a mio nome, ma nascondendo i soldi (tanti).Come mai tanti soldi? Ovvio, lavorando in proprio come artigiano ha sempre evaso le tasse e si è sempre fatto pagare in nero. Questo è un altro aspetto di questa persona, tanto per conoscerlo …. fare il pidocchio su tutto, piangere miseria, fare il grande con altri e spendere solo per lui. Io ci stavo male, non ho mai trovato giusto questo suo comportamento quando l’evasione è troppa è davvero troppa eppure lui non è mai stato controllato e mai è stato multato...ma è davvero il paese dei furbi? (??) me lo sto chiedendo ancora!!

Se a tutto ci fosse stato un piacevole riscontro (non lo avrei lo stesso tollerato!!!) ma avrei capito che tanto suo guadagno lo avesse fatto per la famiglia, per delle piacevoli vacanze in albergo, per cene, per weekend e non solo per se stesso!

La violenza psicologica era anche sul mio lato fisico...non sono una gran bellezza lo ammetto ma neanche da buttare e sicuramente venti anni fa meglio di adesso. Lui non mi amava più diceva perché ero grassa, ha praticamente annullato la mia autostima e piano piano ... la mia psiche ha ceduto.

Uno pensa ... perché non ti sei ribellata? Non è facile credetemi è difficilissimo...ci sono arrivata certo ma a costo di perdere TUTTO.

In questo rapporto non c’è stata la distruttiva violenza psicologica ma anche quella fisica ma ha fatto meno male … molto meno male e devo ammettere che gli episodi sono stati pochi.

Una volta mi ha dato una sberla davanti alla figlia più piccola tanto che lei quando la sgridavo per qualcosa mi rispondeva che lo diceva al padre così mi picchiava e un’altra volta è arrivato a mettermi le mani intorno alla gola...

Ero rimasta ai pochi episodi di violenza fisica perché pochi sono stati in quanto io ho sempre cercato di evitare qualsiasi scontro, soprattutto davanti alle figlie, preferivo chiamarlo in un’altra stanza e cercare di farlo ragionare se possibile oppure tacevo, tacevo sempre.

Mi aveva talmente condizionato che se lui mi diceva rosso e io vedevo blu per paura mi autoconvincevo che il colore fosse rosso.

Una volta allontanata da lui non è stato semplice perché lui ha tentato in tutti i modi di colpirmi e così è stato come ho anticipato prima.

Ho avuto attorno per la mia fragilità degli avvoltoi, le associazioni che dovrebbero salvaguardare le donne … solo istituzioni che si arricchiscono sulle disgrazie altrui, credetemi e lo capisci dopo, quando sei uscita, quando hai capito che veramente certe associazioni potrebbe anzi direi dovrebbero fare di più.

Premetto che io sono arrivata al centro antiviolenza perché mi hanno mandato le assistenti sociali in quanto lui ha fatto di tutto per portarmi via la bambina più piccola che si è trasferita in un’altra città con me mentre quella grande era andata a convivere con un ragazzo in un’altra regione …

In queste associazioni … gli avvocati …. ci sguazzano, pagamento in nero e subito …. chi gestisce i gruppi … ti fa parlare e poi … va bene, mal comune mezzo gaudio, ti ritrovi ad essere tu ad aiutare altre persone che sono lì (una vergogna). Quello che avevo bisogno io più che gli incontri collettivi erano incontri con una psicologa perché io dovevo acquistare la mia sicurezza ma … primi incontri gratuiti e poi … a pagamento!!!! Vergogna.

Per queste persone ci dovrebbe essere un aiuto anche con la ricollocazione con un posto di lavoro ma di quello neanche uno spiraglio. Le donne che escono da un percorso difficile non una bisogno di una pacca sulla spalla ma molto di più. Io l’ho capito guardandomi indietro e guardandomi dentro che tutto il merito è mio, perché io sola ho combattuto e ho perso tante battaglie perché ho posto “fiducia e speranze” su chi pagando aveva detto di aiutami.

Non c’è giustizia, proprio non ce n’è. Questo è il risultato NERO che emerge di una vita che avevi sperato fosse BIANCA, pulita …. al limite avresti usato dei colori per renderla allegra.

Quanta fatica, quanta fatica che faccio anche oggi a crescere una figlia con niente.

Non serve andare da giudici e avvocati non me lo posso permettere … la legge è di chi ha i soldi non di chi ha ragione, gli stessi soldi che il mio ex marito ha usato per anni come spada fino a trafiggermi.

Una figlia adolescente che desidera (non vuole) e io non posso … nonostante un padre con una bella macchina, casa e come sport il golf …. una mamma che per comprarle i libri si spacca la schiena andando a fare le pulizie e che più di una volta è stata aiutata da amici anche per fare la spesa, oppure è andata con i buoni dati dall’assistente sociale a ritirare i prodotti alimentari.

Un domani cosa sceglierà questa ragazza di continuare a stare con me oppure sceglierà la bella vita come ha fatto la figlia grande ritornando da un padre che pur di tirarsela a se comprerà la macchina nuova o gli permetterà di fare una vita agiata però con la mia esclusione dalla sua vita?

Quando inizi una relazione con una persona così “malata” o che lo scopri a poco a poco è finita. Non ne potrai mai uscire. Sarai per lui il suo bersaglio preferito per fare vedere la sua onnipotenza e la sua grandezza …

Io continuo da sola il percorso della vita, finché ce la farò … Adesso sono passati anni. le cose non si possono cambiare ma i miei giudizi sono confermati con il disgusto di ciò che ho vissuto.” (Vittima)

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